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giovedì 28 maggio 2015

Domenica si vota!



Domenica, 31 maggio, si terranno le elezioni per il nuovo Presidente della regione Liguria.

E’ un periodo strano, nel quale grandi o piccoli “maître a penser” cercano di convincere gli elettori dando suggerimenti che fanno capire come li considerino tanti allocchi.

Si può partire dal Presidente del Consiglio Renzi che ogni due per tre è dalle nostre parti per dimostrare quanto sia vicino alla Paita e quanto tenga a noi.
Infatti tiene così tanto alla Liguria che ha deciso di portarsene a casa un pezzo, fottendoci Euroflora (Secolo XIX: Niente Euroflora del 2016, Perché esporre a Flora Firenze…Oltre 120.000 mq di giardino a pochi passi dal centro di una delle città più belle sul pianeta).  
Come recita la canzone:  
La porti Euroflora (invece di un bacione) a Firenze, 
che l'è la mia città che in cuore ho sempre qui.     
A quando il Salone Nautico sull’Arno?

Oppure quello che su questo blog invita a votare “5 stelle puliti semplici e forse non capaci”.

In effetti il fatto di essere degli incapaci sarebbe anche il meno se non ci fosse l’esempio dei loro predecessori in Parlamento che nel migliore dei casi sono arrivati che avevano le pezze al culo e ora sembrano dei manichini della Coin, nel peggiore (e sono tanti) hanno trovato un datore di lavoro meno intransigente del Grilo di Sant’Ilario nelle scelte politiche ma soprattutto meno pedante sulla gestione dei lauti appannaggi. 


O anche quello di Forza Italia (pensavo che nella nostra provincia fossero come i dodo, animali estinti, invece evidentemente sono come i panda, solo in via di estinzione) che abita a Bogliasco e chiede di dare la preferenza a un candidato consigliere regionale che è sindaco di un paese dell’entroterra di Sestri Levante convinto che gli elettori abbiano tutti l’anello al naso e non si rendano conto che, forse, nel caso fosse eletto, Genova e i comuni vicini non sarebbero certo la sua priorità.
O, infine, il giornalista del Corriere della Sera che scrive,  omaggiando il nostro Onorevole-Sindaco-CandidatoGovernatore:
Pastorino sognava una vita da calciatore, e ancora oggi ha fama di difensore vecchio stile, quelli che palla o gamba non importa.
Gli è sempre piaciuto recitare, fino al punto di fondare una sua compagnia.
A teatro ha interpretato spesso il ruolo del sergente Trotter, quello che riesce ad uscire vivo dalla Trappola per topi di Agatha Christie. 
Per fare politica in Liguria non sono requisiti necessari, però aiutano.
Peccato che il giornalista ignori il fatto che il sergente Trotter ne esce vivo perché è lui l’assassino.
È illuminante la descrizione che ne dà un sito per studenti:
Sergente Trotter: giovane, cordiale, piuttosto ordinario, dalla parlata lievemente dialettale, falso agente di Scotland Yard, omicida.
Se non si considerano le ultime 5 parole si tratta di un caso in cui la finzione sposa perfettamente la realtà.

Veramente, però, volevo parlare d’altro e cioè di cosa accadrà da lunedì 1 giugno (ci sarebbe da aprire un’ulteriore parentesi sul fatto che quel simpaticone di Renzi abbia pianificato le elezioni di marzo praticamente a giugno, in occasione del primo ponte disponibile che agevolasse il massimo astensionismo possibile. Anche perché scegliere il ponte successivo, quello del 7 dicembre, sarebbe stato un po’ troppo sporco anche per lui).

Faccio delle considerazioni basandomi sui sondaggi e sul sistema elettorale regionale.
Si sa che Paita e Toti sono vicini con forse un lieve vantaggio per la prima perché, anche se a meno di 15 giorni dal voto non si possono più pubblicare ufficialmente sondaggi, essendo comunque realizzati dai centri demoscopici, vengono resi pubblici usando simpatici escamotage come quello del sito seitrezero.it:
Per quanto riguarda la legge elettorale, testualmente dice:
I seggi del Consiglio regionale Assemblea Legislativa della Liguria sono 30 oltre al Presidente della Giunta e sono così assegnati:
- 80 per cento (quattro quinti) pari a 24 seggi sulla base di liste provinciali concorrenti, con metodo proporzionale (Legge 108 del 1968);  
- 20 per cento (un quinto) pari a 6 seggi sulla base di liste regionali concorrenti, con sistema maggioritario (Legge 43 del 1995).
In pratica il consiglio regionale è composto dal presidente e da 30 consiglieri di cui 24 eletti e 6 “nominati” tramite il listino scelto da ogni candidato presidente.
I consiglieri sono eletti in circoscrizioni che corrispondono alle ex(?) provincie, in numero proporzionale ai residenti: 
Genova          13  
Imperia            3  
La Spezia        4  
Savona            4

Con queste premesse penso che se la Lella Paita vincerà, nella migliore delle ipotesi si troverà con 9 consiglieri eletti e 6 nominati per un totale di 15 che, anche considerando il proprio voto, sarebbero veramente pochini per governare.
Lo spauracchio di tornare subito alle urne mi sembra più un appello al cosiddetto “voto utile” (se qualcuno può avere l’ardire di definire in questo modo un voto dato alla Paita) che il frutto di un reale convincimento anche perché non vedo cosa potrebbe cambiare votando nuovamente entro breve tempo.
A mio parere, quindi, la Lella dovrà trattare.
Può darsi che qualche grillino fiuti l'aria e si trasferisca subito, armi e bagagli, nell’accogliente gruppo consigliare del PD, d’altra parte il M5S ha sempre il peggior rapporto tra voti ricevuti e preferenze indicate, il che spiega bene come il legame tra elettori e ed eletti sia molto blando e questi ultimi si sentano moralmente liberi di fare i cavoli propri.
Oppure potrebbe realizzarsi un patto del Nazzareno "al pesto", magari solo con parte delle “truppe” di Toti, cioè Forza Italia e Area Popolare (ex UDC e ex NCD), ben più difficilmente con Lega o Fratelli d’Italia.
Alla fine, però, penso che la mela non cada mai troppo lontano dall’albero e ricordo che qualche tempo fa Raffaella Paita affermò che il candidato ex-PD-ora-a-lato-del-PD, Luca Pastorino, è tanto “delfino” quanto lei del Governatore uscente, Claudio Burlando, per la grossa mano che gli diede per diventare Onorevole.
Aggiungerei che anche l’impiego presso ARTE (Aziende Regionali Territoriali per l'Edilizia ex IACP) denoti come minimo un non ostracismo da parte del Governatore nei confronti dell’Onorevole-Sindaco-CandidatoGovernatore.


Ci sarebbe solo da chiedersi perché i due “gemelli diversi”, candidati alla presidenza della regione, dimostrino di considerare il legame con il Governatorissimo Burlando (che peraltro ha fatto tanto per entrambi) una sorta di peccato originale da cui redimersi ma forse la risposta la si può leggere nell’articolo intitolato “Burlando, così in trent’anni ha distrutto la Liguria” scritto da quel fascista e reazionario di Ferruccio Sansa su il Fatto Quotidiano.
Comunque, se fossi negli elettori che si arrovellano tra il votare il partito per cui hanno sempre espresso la loro preferenza o il paladino dell’alternativa, starei sereno, per usare una frase cara al capo del governo, perché in realtà si tratta della stessa zuppa.
A differenza di coloro che ritengono la Liguria un laboratorio politico per l’Italia, penso che Bogliasco lo sia per la Liguria, dove presumo che si replicherà lo stesso schema:  Raffaella Paita sarà presidente della Regione (così come Pastorino è sindaco di Bogliasco), Pastorino si riavvicinerà alle radici che lo hanno portato in Parlamento, comportandosi da forza di lotta e di governo (così come la consigliera Ferrarini di SEL a Bogliasco) ed entrambi instaureranno un proficuo rapporto di mutuo soccorso con forze teoricamente dell’area moderata come Area Popolare (così come tra maggioranza e il consigliere Celle della Lega a Bogliasco).
Certo è che se si guardano i nomi e le facce dei quattro principali candidati Presidente e se si considera la data scelta per le elezioni è facile prevedere che l’astensionismo sarà altissimo.
Oltre a quelli dei due candidati creazioni di Burlando, infatti, i nomi di peso (si fa per dire) presenti sulla scheda saranno quelli di Giovanni Toti, catapultato in Liguria grazie agli accordi tra Berluska e Salvini, che non ha mai amministrato neanche un condominio e che è noto solo per l’assenteismo da eurodeputato e di Alice Salvatore per il Movimento 5 Stelle, forte dei ben 469 voti raccolti in occasione delle primarie on-line, che ad ogni domanda che esca dal canovaccio imparato a memoria risponde che occorre fare una consultazione in rete tra i cittadini.
Per chi avrà così tanto spirito civico da andare comunque a votare, tenendo conto che alle Regionali si può esprimere la preferenza, credo che non resterà altro da fare che scegliere una singola persona che si stima e nella quale si ha fiducia (eventualmente avvalendosi dello strumento del voto disgiunto) sperando che almeno un candidato consigliere o presidente risponda a questi requisiti.