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giovedì 5 luglio 2012

Legamabiente chiarisce

Ho letto sul blog alcuni commenti che esprimevano dubbi riguardo l’attendibilità dei test effettuati da Goletta Verde come, in particolare, il seguente:
Sia i comunicati stampa,sia i prelievi e gli esami fatti dai biologi di Legambiente/Goletta Verde sono autoreferenziali finche' non sono certificati da un ente terzo quale l'ARPAL od un laboratorio universitario.
Se Goletta Verde e Legambiente dicessero che non si puo' mangiare il pesce pescato al largo di Bogliasco ? Spero che a qualcuno non certo a Mr. Green W.A.,venga qualche dubbio!
Ho ritenuto, perciò, di contattare Goletta Verde/Legambiente per avere chiarimenti in merito e il Coordinatore Regionale di Legambiente, Santo Grammatico, mi ha riservato la cortesia di scrivere quanto segue:
“Le analisi dei tecnici di Legambiente vengono effettuate secondo il dlg 116/2008 e vengono svolte a bordo di un laboratorio mobile grazie al quale è possibile effettuare le analisi chimiche direttamente in situ con l’ausilio di strumentazione da campo. I campioni per le analisi microbiologiche sono prelevati in barattoli sterili e conservati in frigorifero, fino al momento dell’analisi, che avviene nei laboratori mobili lo stesso giorno di campionamento o comunque entro le 24 ore dal prelievo. I parametri indagati sono microbiologici (enterococchi intestinali, escherichia coli) e chimico-fisici (temperatura dell’acqua, pH, ossigeno disciolto, conducibilità / salinità).
L’Arpal, ossia l’ente istituzionale cui i sindaci devono fare riferimento per produrre le eventuali ordinanze che vietino la balneazione, non certifica alcun dato, ma ci affianca durante le conferenze stampa in cui consegniamo ai mass media i nostri dati. Questa modalità viene seguita da anni (quest’anno in data 25 giugno era presente la Dott.ssa Marina Molina, della Direzione Scientifica Arpal, responsabile Settore Attività di Laboratorio, Campionamento e Misura) e non abbiamo mai avuto discordanze nella lettura complessiva dei campionamenti, in quanto è dato evidente che le foci dei nostri fiumi e torrenti siano interessate, ancora oggi purtroppo, da scarichi abusivi di origine fognaria. In sintesi il nostro ruolo è quello di immedesimarsi nei bagnanti che alle foci di fiumi e torrenti in una data ora di un dato giorno possono venire a contatto con l’acqua del punto analizzato, senza alcuna pretesa di sostituirsi agli organismi deputati al controllo.”
Premesso che non comprendo come possa l’Arpal non imporre ai Comuni il divieto di balneazione dove condivida, anche se non certifichi, il livello di forte inquinamento del mare, penso che il commento più appropriato sia quello del 27 giugno delle 15.12:
Tutti i prelievi e le analisi delle acque marine devono essere sempre ben certificate con giorno,condizioni meteomarine (vento,marea,correnti etc.etc) e poi devono essere certificate da un chimico o da un biologo e poi essere confrontate con le analisi dell'Arpal.Ora che la foce del Rio Poggio non sia salubre e' un fatto datato da quando il torrente all'altezza del ponte romano era attraversato da un tubo della fogna che ogni tanto si rompeva e rilasciava i liquami in quella zona;quanto al rio Poggio scarica a mare i liquami delle case collinari non collegate bene alla fogna comunale per cui dai tempi del pediatra dott.Giovenco fino all'attuale pediatra Dott.Raspino gli eritemi erano e sono all'ordine del giorno per chi passa le giornate al mare alla foce del Rio Poggio.Dove fare i bagni quest'estate? Forse la zona meno peggio resta quella de la Fontana oppure agli scali Chiappa e Demola di Pieve Ligure.
La mia riflessione è: perché non è stata investita una frazione di quanto speso per l’ascensore accanto la galleria sull’Aurelia per individuare ed eliminare gli scarichi abusivi causa di questa incresciosa situazione?

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