Da Levante News ho letto anche di un’altra interrogazione (per leggerla cliccare qui) che chiede questo:
Si propone, a tutto il Consiglio Comunale, attraverso una discussione collegiale che esamini dettagliatamente la situazione senza pregiudizi e riserve, un percorso di contenimento dei costi della politica del Comune di Bogliasco, attraverso la riduzione delle indennità degli Amministratori comunali (Consiglieri ed Assessori di maggioranza ed opposizione), dando un chiaro segnale al paese.
Sono un po’ combattuto sul giudizio da dare perché nell’interrogazione c’è indubbiamente una buona dose di paraculismo in quanto credo sia facile rinunciare ai pochi spiccioli che spettano ai consiglieri chiedendo che facciano lo stesso i membri della giunta (Sindaco, vicesindaco ed assessori) per i quali le cifre sono significative (secondo l’interrogazione in totale si tratta di circa 30.000 euro all’anno).
Premetto che io ritengo che il problema della politica più che l’importo dell’appannaggio ai politici siano le loro capacità e se meritino tali cifre.
In particolare per quanto riguarda i piccoli comuni ritengo che le spettanze siano realmente minime rispetto ai rischi e alle responsabilità che gravano su sindaci e assessori.
Però, proprio per questo motivo, essendo certo che chi si è candidato lo ha fatto con uno spirito di disponibilità e di amore nei confronti di Bogliasco e non certo per i soldi (sono un inguaribile ottimista), probabilmente sarebbe una iniziativa molto apprezzata dalla gente se tutti gli eletti di maggioranza e opposizione rinunciassero a una parte significativa delle loro spettanze considerando che, comunque, corrispondendo ad alcune decine di migliaia di euro, potrebbero essere utilizzate a favore delle fasce più deboli della nostra comunità o almeno se non per completarlo, perché i soldi resi disponibili sarebbero una goccia nel mare, almeno per rimuovere il cantiere (installato per la costruzione dell’ascensore di dubbia utilità) che rende problematico l’accesso all’Aurelia per chi proviene da via Sessarego.