Desidero rispondere al commento molto istruttivo del 1/2/2012 alle 2:09 PM.
L’argomento da cui siamo partiti non è l’evasione parziale del pagamento delle utenze (vedi commenti di Anonimo del 24/1/2012 ore 03:33 AM e di Anonimo del 28/1/2012 ore 12:54 PM) ma il mancato pagamento della vecchia ICI o il pagamento agevolato della nuova IMU sulle false prime case a danno del bilancio Comunale e conseguentemente dei cittadini in regola (per valutare l’entità del danno, consultare in calce come funzionerà l’IMU).
Il controllo dei consumi effettivi e la verifica della presenza continuativa dei residenti, secondo me, potrebbe stanare queste situazioni irregolari.
A mio parere un utilizzo quasi nullo di energia elettrica abbinato alla mancata reperibilità del “residente” nei giorni feriali meriterebbe una verifica.
Ammetto che non sarebbe un sistema infallibile perché si può obiettare che non tiene conto di chi per lavoro o piacere è quasi sempre fuori casa.
A parte questo, sono ovviamente contento quando c’è dibattito nel blog ma credevo che a sollevare commenti polemici non fossero le mie considerazioni secondo cui la polizia municipale potrebbe verificare la effettiva presenza del sedicente residente oppure che si potrebbe chiedere la collaborazione dei fornitori di energia elettrica, acqua e gas per verificare i consumi effettivi ma questa mia provocazione scritta il 26 gennaio alle 10.59: “Si potrebbe anche chiedere l’aiuto dei concittadini onesti perché secondo me non si tratterebbe di delazione ma di ‘legittima difesa’ tributaria”.
Ora scopro tramite Il Giornale che la “commissione anti corruzione” propone una ricompensa in denaro (non inferiore al 15 per cento e non superiore al 30 per cento della somma recuperata all'erario) a chi denuncia un presunto evasore: credevo di averla sparata grossa e invece il governo monti sta pensando di farla diventare legge dello Stato.L'aliquota ordinaria è fissata allo 0,76% e si applica su un valore catastale maggiorato mediamente del 60 per cento.
I Comuni possono variarla dello 0,30% in più o in meno.
La metà del gettito relativo agli immobili diversi dalle abitazioni principali e dai fabbricati rurali strumentali, calcolato all'aliquota base, spetta allo Stato.
Per le prime case:
- l'aliquota è dello 0,40%
- c'è una detrazione fissa di 200 euro
- c’è una maggiorazione di detrazione, pari a 50 euro per ogni figlio convivente di età non superiore a 26 anni, con un tetto massimo di 400 euro
- i Comuni possono variarla dello 0,20% in più o in meno
- i Comuni potranno anche elevare la detrazione, fino al totale azzeramento dell'imposta ma in questo caso l'aliquota relativa alle seconde case non potrà essere superiore allo 0,76%.
I Comuni potrebbero quindi stabilire l’aliquota per la prima casa ad un valore tra lo 0,20 e lo 0,40% e quello per le seconde case al 1,06%, differenza non marginale e importante per le casse comunali se si considera che l’imposta sulle seconde case va per la metà (calcolata sull’aliquota base) allo Stato e che per le prime case sono previste la detrazione fissa e quella per i figli conviventi.