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domenica 11 gennaio 2015

Unione dei Comuni: funzionerà?



E’ stato scritto un commento che ritengo molto lucido e interessante:
Passate le feste si debbono cercare novita' mediatiche ed il commento fotografa una situazione realistica anche se opinabile in alcuni riferimenti a persone fisiche piuttosto che al PD che sta organizzando le solite primarie.
Manca un argomento fondamentale in tutta la vicenda regionale,come in passato nazionale,delle primarie e cioe' che le stesse dovrebbero seguire quanto previsto dal Codice Civile;se ci sono le elezioni o l'assemblea annuale alla Croce Verde solo i soci possono partecipare.
Se le primarie sono una consultazione a livello di partito ,solo gli iscritti in regola con la tessera 2014 ,dovrebbero partecipare alla scelta del candidato e tale votazione dovrebbe tenersi nella locale sede del PD;invece se le primarie fossero a livello coalizione di partiti solo i tesserati dei vari partiti facenti parte della coalizione dovrebbero votare e gli altri cittadini dovrebbero stare fuori.
Qui invece ci sono primarie che si tengono in un luogo pubblico gestito come proprieta' privata per l'occasione,si chiede ai votanti di presentarsi con la tessera elettorale che e' un documento valido per le vere elezioni politiche gestite dal Ministero dell'Interno,si chiede un pagamento come si fa in Chiesa con le offerte,e quindi si confonde il pubblico con il privato visto che un partito e' un soggetto privato con dei tesserati.
Il fatto che ci siano politici locali sostenitori di un candidato piuttosto di un altro non dovrebbe riguardare piu' di tanto la cittadinanza che aspetta di capire come funzionera' l'area metropolitana e l'unione dei Comuni.

Condivido tutto ciò che è stato scritto e aggiungo che è veramente squallido vedere politici eletti con voti certamente non di sinistra che sperano di salire sul carro di Raffaella Paita creando sconcerto non solo tra chi li ha votati ma anche tra quella parte degli elettori del PD che ritiene che le proprie primarie siano inquinate da questi “estranei”.
In effetti vincoli un po’ più stringenti per poter votare alle primarie sarebbero stati opportuni per evitare di ridicolizzarle e renderle controproducenti.

Sono anche d’accordo sul fatto che non ci riguarda più di tanto se esponenti locali appoggiano uno o l’altro candidato e devo ammettere che l’ho scritto un po’ per fare del gossip un po’ per poter collegare l’argomento delle primarie regionali con la situazione di Bogliasco.

Anch’io penso che ciò che ci deve interessare è principalmente come funzionerà l’Unione dei Comuni del golfo Paradiso e proprio per questo ho fatto quei tre nomi, definiti dall’anonimo in modo molto elegante “opinabili”, per evidenziare quale è l’approccio dell’onorevole-sindaco, a partire dalla composizione del consiglio, verso un ente che a breve acquisirà la maggior parte, se non tutte, le funzioni dei singoli comuni, come confermato Pastorino:

cercheremo di iniziare questo percorso che è lungo perché come sapete, la norma impone ai comuni sotto ai 5.000 abitanti di mettere insieme tutto escludendo l’anagrafe, ma comunque sarà una cosa che la faremo lo stesso, perché comunque anche l’informatica ci aiuterà in questo.
Per essere precisi, non tutti si appiattiscono sulle norme Delrio come dimostra e afferma il sindaco di Pontinvrea su Radio 24:



Comunque, tornando a Bogliasco e al di là dell’ironia e del sarcasmo, siamo seri, non c’erano nella maggioranza consigliare persone più adatte e autorevoli a far parte del consiglio dell’Unione?

Era necessario che Pastorino mortificasse la sua maggioranza imponendo quei nomi?

Lo statuto dell’Unione non è stato reso disponibile per i cittadini ma qualcosa traspare dalle dichiarazioni dell’assessore alla comunicazione del comune di Sori che si comporta come se fosse già la portavoce dell’Unione e dalle affermazioni fatte da Pastorino nel corso del consiglio comunale durante il quale lo Statuto è stato approvato.

Appurato che il baricentro dell’Unione è spostato nettamente (e in modo “opinabile”) verso Sori (“Il primo Consiglio dell’Unione del Golfo Paradiso sarà convocato entro la fine del mese di gennaio e avrà luogo a Sori, sede dell’Unione”) credo che sarebbe opportuno che il quarto consigliere di minoranza (“un ulteriore membro viene designato dai consiglieri di minoranza del consiglio dell’unione, scegliendolo tra i consiglieri di minoranza dei consigli di tutti i comuni che la compongono. - Quindi si farà l’elezione del membro nostro qua, poi, nel primo consiglio dell’unione utile, verrà eletto un quarto membro tra le minoranze di Bogliasco e di Pieve e di Sori”) fosse di Bogliasco perché è facile immaginare che all’interno dell’unione sarà legittimamente compito di ogni consigliere di portare a casa i massimi vantaggi possibili a favore del proprio Comune e, presumo, un consigliere di Bogliasco, se non altro per tornaconto personale, avrebbe maggiormente a cuore gli interessi di Bogliasco di quanto li avrebbe uno di Sori.

Invece si sa che Pastorino darà istruzione alla minoranza di Pieve, costituita da un membro del Circolo PD Bogliasco-Pieve Ligure, di designare un consigliere di Sori.

Non sarà autolesionistico per l’onorevole-sindaco che vola talmente alto da non preoccuparsene ma lo sarà sicuramente per la gente di Bogliasco.

Sulla probabilità che l’Unione dei Comuni si trasformi in un solo comune che, ritengo, recepirà le caratteristiche dell’Unione a partire dalla Sede con i relativi uffici, regalata a Sori nonostante il maggior numero di elettori-contribuenti di Bogliasco, cito l’onorevole-sindaco:

vi posso dire per mia esperienza che all’interno del Parlamento italiano c’è un’opinione più o meno trasversale che riguarda il mio partito, il Movimento 5 Stelle, secondo la quale i comuni piccoli non devono più esistere, nel senso che non dovrebbero esserci, anche lo stesso Cottarelli lo ha detto, nel 2018 dovremmo avere 2.500 comuni, non di più, siamo ottomila e rotti.
Sono anche interessanti le dichiarazioni relative alla suddivisione degli oneri tra i Comuni partecipanti all’Unione:
in base ai calcoli che avevamo visto viene fuori un onere a carico di Bogliasco e Sori del 36% di queste spese residuali, ed un onere pari al 26% per il comune di Pieve.
Quindi i contributi di Sori e Bogliasco saranno gli stessi e quelli di Pieve Ligure inferiori.
Il dato di fatto è che Sori ha un territorio estremamente più ampio, un numero incredibile di frazioni e di cimiteri perciò o i contribuenti di Bogliasco dovranno partecipare maggiormente per manutenere il vasto territorio sorese o necessariamente saranno diminuiti i servizi a favore del nostro territorio.

Per rendere partecipi del lavoro improbo che mi sono assunto e per chiarire (si fa per dire) quali sono le opinioni del Sindaco di Bogliasco sull’Unione dei comuni del Golfo Paradiso, allego integralmente la dichiarazione registrata dell’onorevole-sindaco (era partito bene poi, dopo un paio di frasi, si è leggermente incartato) da cui ho tratto i pochi spunti precedenti (prometto, a chi continuerà a leggere, un regalino):


Sindaco: Colgo le vostre perplessità, le vostre osservazioni, condivido le perplessità relative ad un percorso imposto che non aiuta certo il concetto di autonomia locale come la intendo io, sapete benissimo che mi sono sempre dichiarato, lo sa anche il sindaco di Pieve che è qua, non particolarmente affascinato dall’unione e che quindi avevamo cominciato a fare le convenzioni, sapete anche bene, come vi ho spiegato, che la normativa attuale, che è cambiata 250 volte, in realtà agevola, diciamo ti spinge a fare l’unione in ragione di una serie di incentivi che vengono dati, non ultimo quello del contributo regionale, ma anche l’esenzione dal patto di stabilità per le cose che metti dentro, la centrale unica di acquisti e altre cose che non avremmo potuto fare, il problema è che la normativa nazionale viene fuori almeno dal 2008 se non ricordo male, quindi ha impegnato governi di altro o simile segno rispetto a quello attuale, vi posso dire per mia esperienza che all’interno del Parlamento italiano c’è un’opinione più o meno trasversale che riguarda il mio partito, il Movimento 5 Stelle, secondo la quale i comuni piccoli non devono più esistere, nel senso che non dovrebbero esserci, anche lo stesso Cottarelli lo ha detto, nel 2018 dovremmo avere 2.500 comuni, non di più, siamo ottomila e rotti, quindi voglio dire, io credo che, il contesto in cui ci muoviamo è questo e c’è imposto dalla normativa, per cui ritengo che questo sia un passo importante che vada, fatte salve le perplessità e le difficoltà che ci saranno in questi momenti, ricordiamoci bene che sarà un percorso lungo che inizierà pian piano mettendo dentro alcune di queste funzioni qua per poi un domani vedere cosa riusciremo a fare, ma che ci vede obbligati in questa direzione qua. Il passo della fusione anche da voi auspicato secondo me è un passo eccessivo perché comunque eravamo in una fase convenzionale e comunque non c’erano le condizioni per farlo, è chiaro che anche con la fusione da voi auspicata come prospettiva non discuteremo più del consiglio comunale di Bogliasco di Pieve e di Sori, supereremmo anche questa fase fatta di dubbi, avverto un po’ di contraddizione in questa osservazione ma, per carità, ognuno può dire quello che vuole, io credo che però al di là delle perplessità e delle difficoltà vada vissuta come o per lo meno interpretata come lo spirito della norma ce lo impone, ovvero nella direzione di far meglio per i cittadini , mettendo a fattor comune le risorse, le strutture, le opinioni di un gruppo di amministratori locali di tre diversi comuni e di farle nel modo migliore possibile senza far le cose all’italiana maniera, nel senso, fatta la norma si aggira in un secondo, magari con delle convenzioni, come avevamo cominciato a fare che poi si erano rilevate poco produttive, diciamo così, un po’ tanta carta, perché poi tanto le norme ci sono quando le rispettiamo a volte, perché tanto è lo stesso, siamo in Italia. Credo che lo spirito debba essere diverso, debba essere improntato a fare meglio che si può per quanto si può e la strada, ripeto, che ci suggerisce la normativa attuale, ripeto, cambiata 5 o 6 volte negli ultimi tre anni ci suggerisce di andare verso questa direzione. Mi spiace che solo la minoranza di Bogliasco si sia espressa in modo negativo, voglio dire evidentemente il fatto che ci sia una minoranza così divisa per mille ragioni non ha facilitato l’interazione con le altre minoranze degli altri due comuni che in realtà si sono dimostrate molto coese ancorchè di segno differente e questo lo metto lì come elemento di valutazione al di là del fatto che il Consigliere Ion Scotta la capisco perché è arrivata ieri e si è trovata subito ad affrontare un tema così importante , però secondo me ogni tanto un po’ di responsabilità va presa. In quella sede Fossa è arrivato in ritardo , ma Fracas no, della riunione di minoranza, ho ribadito la necessità anche per me, relativa al fatto che comunque le minoranze del comune di Bogliasco o quelle del comune di Pieve o di Sori potessero essere escluse dalla rappresentanza che la norma vede come un forma di rappresentanza all’interno di un organismo, quindi una forma di tutela c’è , ma in ogni caso con il segretario avevamo condiviso comunque l’idea, l’opinione che le interrogazioni sarebbero state, cioè avremmo potuto creare un meccanismo secondo il quale queste interrogazioni avrebbero potute essere traslate senza ulteriori passaggi in seno al consiglio dell’unione , ribadisco questa mia intenzione, la condivido in questo momento con il Sindaco di Pieve perché non gliel’ho ancora detto, perché mi guarda, però, voglio dire, cerchiamo di iniziare questo percorso superando anche gli ostacoli mentali che abbiamo, che fan si che comunque continuiamo ad essere un bel paese, un paese che cercherà di fare le cose insieme ad altri suoi vicini nel modo migliore, poi lo vedrà la storia, abbiamo ancora un anno e quattro mesi, quello che sarà, di amministrazione, cercheremo di iniziare questo percorso che è lungo perché come sapete, la norma impone ai comuni sotto ai 5.000 abitanti di mettere insieme tutto escludendo l’anagrafe, ma comunque sarà una cosa che la faremo lo stesso, perché comunque anche l’informatica ci aiuterà in questo, e poi vedremo, vedremo cosa ci dirà la normativa, vedremo cosa saremo stati in grado di fare e poi faremo i conti, faremo i conti con un’unione che come è successo molto spesso non solo in Emlia, in Piemonte, in Toscana, ha funzionato o non ha funzionato, ci sono esempi positivi ed esempi negativi come in tutte le cose, tutto sta al buon senso delle persone e al non parlare di interesse, mi permetto, perché non è la parola giusta, ma alla predisposizione con tutti i limiti che possiamo avere, a dare un servizio migliore alla gente nel rispetto della normativa. Passerei all’approvazione della delibera.
Chi è riuscito a leggere fino in fondo merita sicuramente un premio.

Sono frasi che aiutano al ravvicinamento alla politica locale perché possono convincere la gente che essere presenti al sempre più inutile consiglio comunale è un po’ come assistere alla scena della lettera, tratta dal film “Totò, Peppino e la... malafemmina” interpretato appunto dagli indimenticabili Totò e Peppino De Filippo:



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