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giovedì 9 dicembre 2010

E' finita l'era dei certificati verdi

Rendo noto due notizie e, successivamente, desidero fare alcune considerazioni.

La prima notizia è che, dal 2015, non esisterà più l'attuale sistema incentivante per la costruzione di parchi eolici basato sui famigerati "certificati verdi" (vedi inchiesta messa in onda su RAI 3 dalla trasmissione Report del 28/11/2010).

Quello che segue è l'articolo pubblicato su "Milano Finanza" del 30 novembre 2010 ma se si desidera avere ulteriori informazioni è sufficiente digitare "2015 certificati verdi" su Google.

Passaggio a un sistema di tariffa incentivata per tutte le fonti rinnovabili e un nuovo meccanismo più semplice per l'autorizzazione dei piccoli impianti. Sono queste le novità principali contenute nella bozza del decreto per l'attuazione della normativa europea 20-20-20 che sarà discussa oggi in consiglio dei ministri. Il provvedimento, con il quale il governo fissa meccanismi e criteri per raggiungere l'obiettivo del 17% del mix energetico complessivo da fonti rinnovabili entro il 2020, smantella il vecchio sistema dei certificati verdi, eliminati a partire dal 2015. È previsto però una sorta di periodo transitorio: tra il 2011 e il 2015 gli impianti che producono certificati verdi avranno diritto al ritiro dell'invenduto da parte del Gse, ma a un prezzo del 30% inferiore a quello fissato nel 2007. In ogni caso, dal 1° gennaio 2013 tutti i nuovi impianti saranno incentivati con il sistema feed in, con tariffe differenziate in base a fonte e potenza installata. Questo meccanismo sarà valido per gli impianti fino a 10 megawatt, mentre per quelli più potenti gli incentivi saranno assegnati con aste al ribasso, in cui i produttori dovranno contenderseli proponendo i progetti più efficienti. Per quanto riguarda il fotovoltaico, infine, entrerà nel regime disegnato dal decreto solo allo scadere del Nuovo conto energia, valido fino alla fine del 2013.


L'altra notizia è ciò che si legge nell'Articolo 5, intitolato "Corrispettivo", della Convenzione tra la Società Asja Ambiente Italia S.p.A e il Comune di Bogliasco "regolante la realizzazione, gestione e manutenzione di una centrale di produzione di energia eolica da insediare nel territorio del comune di Bogliasco":



  1. Il corrispettivo per la collaborazione oggetto della presente Convenzione, comprensivo del canone per la concessione dell'uso in via esclusiva dell'area sopra indicata e per la costituzione di eventuali diritti reati connessi a tale concessione è determinato nel modo seguente:
    • Percentuale di vendita energia elettrica: 3 % (tre per cento): Ovvero e per maggior precisione: la Società offre la percentuale del 3 % (tre per cento) dei ricavi rivenienti dalla vendita dell'energia elettrica al Gestore della Rete di Trasmissione Nazionale(GRTN),o altro soggetto Pubblico o Privato,esclusa I.V.A., ma comprensiva di ogni eventuale imposta comunale applicabile gravante sulla produzione e/o sull'impianto (ad esempio, ICI), nonché al netto degli oneri sostenuti dalla Società per I'autoconsumo di energia propria della Centrale Eolica.
      • Percentuale di vendita certificati verdi: 3% (tre per cento): Ovvero e per maggior precisione: la Società offre la percentuale del 3 % (tre per cento) dei ricavi rivenienti dalla vendita sul libero mercato del Certificato Verde per il periodo di validità dell'attuale normativa esclusa I.V.A., ma comprensiva di ogni eventuale imposta comunale applicabile gravante sulla produzione e/o sull'impianto (ad esempio ICI).
      1. Incentivo sponsorizzazione di eventi locali: € 10.000(Diecimila/euro) da corrispondere entro 60 giorni dall'entrata in funzione dell'impianto , dal primo anno di esercizio e per tutti gli anni di esercizio in cui la società avrà diritto ai certificati verdi.
      2. I canoni determinati nel modo predetto si ritengono comprensivi della costituzione di ogni ulteriore diritto reale o obbligatorio sulle proprietà afferenti la realizzazione e la gestione dell'impianto predetto e delle relative opere accessorie di collegamento,anche con riferimento alle strade di accesso all'area dell'impianto, ivi compresa, la costituzione di diritti di servitù di cavidotto, di accesso, di passaggio e di ogni altra servitù,onere o disagio,che potrà essere arrecato dalla realizzazione, esercizio e manutenzione del citato impianto, nonché della esclusività della concessione relativa alle aree di cui alla lettera (j) delle premesse.


      Prima di tutto mi pare curioso che il pagamento al nostro Comune della ridicola cifra di € 10.000 annuali sia legata al fatto che la Società abbia diritto proprio ai "certificati verdi" perché ciò mi fa dubitare se queste pale vengano fatte girare per produrre energia elettrica oppure "certificati verdi".

      Conseguente a questo dubbio me ne viene un altro, più sostanziale: 
      a cosa serve costruire queste strutture alte come un palazzo di 40 piani sulle nostre alture (per non parlare delle necessarie infrastrutture come strade, elettrodotti e strutture portanti)?




       

      5 commenti:

      1. Se davvero non ci saranno più i certificati verdi probabilmente sarà il costruttore stesso che si 'accorgerà' che le condizioni del vento non sono poi così favorevoli a mettere su delle pale eoliche sopra Bogliasco

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      2. Invece il c'e' qualcuno che si candida a sindaco di Bogliasco che i palazzi di 40 piani li ha piazzati in centro a Recco...

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      3. sei il primo cartellino rosso di questo blog!

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      4. scusate ma a breve inizierà il fondo valle con palazzoni e nessuno dice nulla ci troveremo le ruspe in via cavour una bella mattina. Ma non doveva essere l'amministrazione delle assemblee pubbliche dove il cittadino poteva dire la sua e dire eventualmente no ad un obrobrio? forse le famose assemblee pubbliche ci si è reso conto che è meglio non farle....... vedi pale eoliche, vedi fondo valle, vedi litorale,....

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      5. X l'anonimo delle 18.20. Vorrei ricordarti che anzichè guardare in casa d'altri, senza peraltro portare prove confutate e non banali illazioni , qui a Bogliasco la speculazione edilizia e i palazzoni hanno fatto capolino nel 1987 con la giunta Sirotti-ghibellini,(Sinistra), quando attraverso terreni espropriati x due lire agli abitanti di Poggio e S.B., COOP7, ha dato il via a quello che può definirsi uno piccolo disastro ambientale, con la completa cementificazione di un'area rurale all'epoca coltivata a olivi e non certo abbandonata, quando si poteva ovviare in maniera diversa con soluzioni a minimo impatto urbanistico, sicuramente più proficue per chi ha acquistato quei lotti di appartamenti, e meno negativo sulla paesaggistica e la qualità di vita di chi vive in loco.

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